12° RAPPORTO UIL
Anno 2019
Cassa integrazione
Anno 2019
LA CASSA INTEGRAZIONE NELLE PROVINCE DI COMO e LECCO
Il 12° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco anno 2019, rileva per l’anno 2019 una ripresa della richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese dei due territori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente:
- Como +25,0 %;
- Lecco + 33,3 %;
- Lombardia + 17,2 %;
- Italia + 20,2 %.
È solo la richiesta delle ore di cassa integrazione in deroga che diminuisce per effetto della cessazione dell’ammortizzatore sociale:
- Como - 100 %;
- Lecco - 98,6 %;
- Lombardia - 96,8 %;
- Italia - 67,2 %.
Aumenta la richiesta delle ore di cassa integrazione ordinaria nei due territori:
- Como + 4,5 %;
- Lecco + 125,3%;
- Lombardia + 31,2 %;
- Italia + 10,2 %
Mentre, la richiesta di ore di cassa integrazione straordinaria aumenta in Provincia di Como e diminuisce in quella di Lecco:
- Como + 75,1 %,
- Lecco - 28,0 %;
- Lombardia + 4,8 %;
- Italia + 31,2 %;
Sono ancora i settori di riferimento dei singoli territori ad essere sotto stress, il tessile per Como e il metalmeccanico per Lecco:
- Como cassa integrazione totale settore tessile +18,6 %
- Lecco cassa integrazione totale settore tessile -26,9 %
- Como cassa integrazione totale settore meccanica-metallurgia + 30,0 %
- Lecco cassa integrazione totale settore meccanica-metallurgia + 125,5 %
Le aziende dell’industria e del commercio sono quelle che hanno visto un incremento della richiesta delle ore di cassa integrazione nell’anno 2019 rispetto all’anno precedente nelle due province:
Industria: Como +26,1 %; Lecco +37,8%.
Edilizia: Como -34,2 %; Lecco -41,0%.
Artigianato: Como 0%; Lecco -100,0%.
Commercio: Como +173,3 %; Lecco +75.900,0%.
Rilevante il numero di lavoratori in cassa integrazione nel 2019, Como 1.904 (+ 381 rispetto al 2018), Lecco 982 (+246 rispetto al 2018).
L’anno 2018 si era concluso con una diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione rispetto all’anno 2017 e ciò faceva ben sperare per il 2019, ma così non è stato.
L’anno appena concluso ha nuovamente fatto percepire la difficile e complessa situazione economica che è presente sui nostri territori, a determinare maggiormente questa situazione è la domanda estera in frenata, specialmente quella verso la Germania primo partner commerciale del Lario, e per una guerra commerciale internazionale che solo in questo mese del nuovo anno sembra attenuarsi con l’accordo raggiunto tra Stati Uniti e Cina. Preoccupa anche la crescita della richiesta delle ore di cassa integrazione nel settore del commercio nelle due province per effetto di un rallentamento della domanda interna.
Ancora una volta si evidenzia come gli ammortizzatori sociali sono stati uno strumento utile per tutelare più di 127.000 lavoratori nel paese di cui 2.800 del nostro territorio dal rischio di essere espulsi dal mondo del lavoro.
Resta l’allarme e preoccupazione per gli oltre 1.000 lavoratori in cassa integrazione straordinaria nelle due province e i possibili risvolti negativi occupazionali che potrebbero derivare; un ammortizzatore rivolto alle aziende che devono affrontare situazioni di crisi e/o di riorganizzazione e conseguentemente con problematiche più strutturali. Mentre, la Cassa Integrazione Ordinaria è rivolta a quelle aziende che presentano una ridotta o sospesa attività derivante da eventi transitori come le intemperie stagionali o per situazioni temporanee di mercato, ma se queste situazioni temporanee perdurano rischiano di trasformarsi in crisi di impresa strutturali e pertanto non devono essere sottovalutate.
Ancora una volta si evidenzia come è necessario sostenere la domanda interna, con la quale attenuare gli eventuali effetti negativi della frenata di quella estera, ed è fondamentale che Governo Nazionale, Regionale e le Amministrazioni Locali si attivino per pianificare politiche di sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibili per raggiugere gli obiettivi previsti dall’agenda 2030 dell’ONU.
Segretario Generale CST UIL del Lario
Elaborazione UIL su fonte INPS