Il giorno 4/04/2020, il ministero della salute ha emanato una nuova direttiva con la quale detta indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità per l'esecuzione dei test diagnostici per SARS-CoV-2, per assicurare un uso ottimale delle risorse e alleviare, per quanto possibile, la pressione sui laboratori designati dalle Regioni/Province autonome. Nella nota si evidenzia un elemento critico è rappresentato dalla ripetuta segnalazione di carenze nella disponibilità di reagenti necessari per l'esecuzione dei test, che potrebbe in futuro acuirsi vista l'elevata domanda internazionale.

La direzione del Ministero ribadisce che l'esecuzione del test diagnostico va riservata prioritariamente ai casi clinici sintomatici/paucisintomatici e ai contatti a rischio familiari e/o residenziali sintomatici, focalizzando 48 ore precedenti all'inizio della sintomatologia del caso positivo o clinicamente sospetto così come indicato nella circolare n. 9774 del 20/03/2020.

Per garantire la sua efficacia nella strategia della ricerca dei casi e dei contatti, l'esecuzione dei test deve essere tempestiva.

L'esecuzione dei test va assicurata agli operatori sanitari e assimilati a maggior rischio, sulla base  di una sua definizione operata dalle aziende sanitarie, tenute ad effettuarla quali datori di lavoro.

Qualora in aree con diffusa trasmissione di COVID-19 la capacità di laboratorio non consenta di effettuare le analisi diagnostiche previste dalla circolare n. 9774 del 20 marzo 2020, andrà valutata la possibilità di ampliare ulteriormente il numero di laboratori aggiuntivi identificati dalle Regioni/PA e coordinati dai laboratori di riferimento regionali.

 

In caso di necessità, ad esempio per accumularsi di campioni da analizzare con ritardi nella risposta, carenza di reagenti, impossibilità di stoccaggio dei campioni in modo sicuro, sovraccarico lavorativo del personale di laboratorio, si raccomanda di applicare, nell'effettuazione dei test diagnostici, i criteri di priorità di seguito riportati:

  • pazienti ospedalizzati con infezione acuta respiratoria grave (SARI);
  • tutti i casi di infezione respiratoria acuta ospedalizzati o ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali e nelle altre strutture di lunga degenza;
  • operatori sanitari esposti a maggior rischio (compreso il personale dei servizi di soccorso ed emergenza, il personale ausiliario e i tecnici verificatori), per tutelare gli operatori sanitari e ridurre il rischio di trasmissione nosocomiale; operatori dei servizi pubblici essenziali sintomatici, anche affetti da lieve sintomatologia per decidere l'eventuale sospensione dal lavoro; operatori, anche asintomatici, delle RSA e altre strutture residenziali per anziani;
  • persone a rischio di sviluppare una forma severa della malattia e fragili, come persone anziane con comorbidità quali malattie polmonari, tumori, malattie cerebrovascolari, insufficienza cardiaca, patologie renali, patologie epatiche, ipertensione, diabete e immunosoppressione con segni di malattia acuta respiratoria, che possono richiedere ospedalizzazione e cure ad alta intensità per COVID-19; ivi incluse le persone vulnerabili, quali le persone che risiedono in residenze per anziani, dovrebbero essere particolarmente fatti oggetto di attenzione;
  • primi individui sintomatici all'interno di comunità chiuse;

Nella direttiva, allegato 2, sono individuati i laboratori che possono effettuare la diagnosi molecolare su campioni clinici respiratori secondo protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2, su tutto il territori Nazionale .

Tra l'elenco non risulta il laboratorio dell’ASST Lariana.

Considerato che l'Assessore alla sanità della Regione Lombardia, Avv. Giulio Gallera, lamenta il fatto che i Tamponi per la ricerca del Coronavirus non possono essere fatti a tutti gli operatori sanitari in quanto il sistema di medicina di laboratorio è al massimo della produzione, ci si chiede perché Regione Lombardia non inserisce il laboratorio dell’asst lariana tra quelli accreditati ad effettuare l'esame? Il Direttore Generale dell’asst lariana si è attivato per chiedere l’inserimento del laboratorio della propria Struttura tra quelli accreditati? 

Il riconoscimento del Laboratorio del Presidio Ospedaliero del S.Anna potrebbe essere di aiuto a processare i tamponi e si aggiungerebbe a quello già presente a Lecco.

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