La Situazione del mercato del lavoro
Como e Lecco
Anno 2017
Studio UIL del Lario
PRESENTAZIONE
I dati Istat sul mercato del lavoro anno 2017, nelle province di Como e Lecco, confrontati con l’anno 2016, evidenziano una ripresa economica ed occupazionale nel Lecchese, se pur debole, mentre una situazione negativa per il territorio di Como, per quest’ultimo si manifesta una situazione occupazionale di piena crisi economica anni 2013/2014.
Nell’anno 2017 diminuisco gli occupati a Como -3.004 unità, e il tasso di occupazione al 64,79% diminuisce dell’1,04% rispetto all’anno 2016. È il genere femminile ad essere colpito maggiormente dalla crisi: - 3.093 unità, mentre l’occupazione maschile cresce anche se debolmente di 89 unità. Anche i dati relativi alla disoccupazione fanno evidenziare per la Provincia di Como una crescita considerevole dei soggetti in stato di disoccupazione: + 2.749 unità, e il tasso di disoccupazione al 8,44%, in aumento del 0,99% rispetto al 2016. I disoccupati complessivi, 23.515 unità, tornato ad essere ai livelli massimi della crisi 23.732 anno 2013 (tasso disoccupazione 8,57%) e 24.870 anno 2014 (tasso disoccupazione 8,98%). Ed è ancora il genere femminile ad incidere maggiormente sui dati: aumentano di 1.980 unità rispetto al 2016, e un tasso di disoccupazione del 9,56%, in salita dell’1,72% rispetto al 2016. Ma anche la disoccupazione maschile è in crescita nella Provincia di Como: +769 e il tasso di disoccupazione al 7,59% e un +0,45% rispetto al 2016. Mentre, si registra una debolissima diminuzione dell’0,03% per quanto riguarda la disoccupazione giovanile (15-29 anni) rispetto al 2016.
Mentre per quanto riguarda la Provincia di Lecco, anno 2017, aumentano gli occupati di 1.349 unità, e il tasso di occupazione aumenta dell’0,94% rispetto all’anno 2016, ed è il genere femminile ad incidere positivamente: + 887 unità, mentre l’occupazione maschile cresce di 462 unità. Anche i dati relativi alla disoccupazione fanno evidenziare per la Provincia di Lecco una ripresa occupazionale: diminuiscono i soggetti in stato di disoccupazione: - 900 unità, e il tasso di disoccupazione al 5,27% in leggera diminuzione del 0,58% rispetto al 2016. I disoccupati complessivi risultano 8.418 unità, ancora lontani dalla situazione di inizio crisi anno 2008 (4.920 unità) con un tasso di disoccupazione 3,20%. Aumentano le donne in situazione di disoccupazione di 229 unità e il tasso di disoccupazione femminile risulta al 7,63% in aumento dell’0,21% rispetto al 2016. Mentre, diminuiscono i disoccupati tra gli uomini di 1.129 unità e il tasso di disoccupazione si attesta al 3,43%, con un -1,22% rispetto al 2016.
Infine, il tasso di disoccupazione giovanile al 11,93% (età 15-29 anni) diminuisce in modo sostanziale -3,91% rispetto al 2016.
I dati Istat sulla situazione occupazionale anno 2017 dimostrano una situazione eterogenea ed articolata nelle Province di Como e Lecco: una ripresa economica nella Provincia di Lecco, già rilevata da altri indicatori economici come la riduzione della cassa integrazione e la forte crescita dell’export. Quest’ultimo, specialmente nel settore metalmeccanico, è stato determinante per la ripresa occupazionale nel territorio. Restano però alcune situazioni ambigue, come quella relativa all’aumento dell’occupazione femminile ma che non corrisponde un’altrettanta diminuzione della disoccupazione rispetto al 2016. La difficolta del genere femminile di entrare nel mercato del lavoro è un fattore che accomuna il territorio Lecchese con quello Comasco. Anche se nella Provincia di Como la situazione di difficoltà occupazionale è stata generalizzata sia per le donne sia per gli uomini. Molto probabilmente nel territorio della Provincia di Como ha inciso il settore tessile che continua a vivere una situazione di fibrillazione e di forte instabilità.
I dati, invece, rilevano la crescita occupazionale per i giovani nel 2017 in entrambi i territori, anche se più sostanziale in provincia di Lecco. Su questa dinamica favorevole del mercato del lavoro molto probabilmente hanno inciso alcuni strumenti come garanzia giovani e i fondi europei ad essa collegati, il contratto di apprendistato che fruisce di agevolazioni fiscali. C’è però da sottolineare che nella maggior parte dell’occupazione offerta ai giovani è a tempo determinato se non addirittura tirocini formativi.
Infine, questi dati fanno emergere il fatto che è prematuro parlare di una crisi economica lasciata alle spalle definitivamente, e che la stessa è orientata, molto, da una situazione dei singoli settori produttivi i quali vivono le fluttuazioni delle dinamiche dei mercati commerciali globali, e per attenuare gli effetti in futuro è necessario sostenere maggiormente la domanda dei consumi interni, anche attraverso un rilancio degli investimenti pubblici.
Salvatore Monteduro
Segretario Generale CST UIL del Lario
Como, marzo 2018
Elaborazione UIL Lario, fonte ISTAT