Elaborazione UIL su fonte INPS

 

PRESENTAZIONE

Con un dicembre in cui sono state autorizzate oltre 1,3 milioni di ore di cassa integrazione (di cui 533 mila di Cig ordinaria, 162 mila di cig Straordinaria e 622 mila di cig in deroga), si chiude un 2014 in cui c’è stata una richiesta complessiva di oltre 17,6 milioni di ore di cassa integrazione nel Territorio di Como.

La diminuzione dell'11,8% delle ore di cassa integrazione richieste dalle aziende Comasche nell'anno 2014 rispetto all'anno precedente, rileva una situazione migliore di quella che si è determinata in regione lombardia, dove le richieste di ore di cassa integrazione sono aumentate dell'0,8% rispetto al 2013; mentre nel resto del Paese, sono diminuite, solo, del 6,0%.

La situazione del sistema economico produttivo Comasco resta comunque difficile, lo dimostra il fatto che le ore di cassa integrazione straordinaria richieste dalle aziende del Territorio, 7.950.050 nell'anno 2014, sono cresciute del 9,0% rispetto all'anno precedente. La spaventosa richiesta di ore di cassa integrazione straordinaria, è un evidente segnale di forte sofferenza strutturale delle grandi imprese.

Il settore che ancora una volta ha risentito di più della crisi è l'edilizia, con una crescita del 27,3% delle richieste di ore di cassa integrazione rispetto all'anno 2013.

I dati evidenziano l’implacabilità di una crisi che, dopo 6 anni, continua a picchiare duro su imprese e lavoratori. Di fronte a ciò, prevedere di limitare l’utilizzo della cassa integrazione, così come paventato nel Jobs Act, rischia di produrre un negativo effetto domino sul tasso di disoccupazione, aumentandone le già preoccupanti percentuali. L'utilizzo di questo ammortizzatore sociale ha permesso di salvaguardare 8.628 posti di lavoro nella sola Provincia di Como nell'anno 2014.

Occorre porre molta attenzione anche alle ore autorizzate di cassa in deroga che continua ad essere molto richiesta da un tessuto produttivo fragile, più di 3 milioni di ore nell'anno 2014 nel territorio di Como, e 1.505 lavoratori salvaguardati. Il vero allarme, però, suona per quello che succederà nel 2015 quando, per scelta politica, verranno tagliati 7 mesi su 12 a chi ne farà richiesta.

Nel momento in cui il Governo si accinge a riformare, con i prossimi decreti legislativi, la cassa integrazione, è sempre più necessario tener conto dei rischi “sociali” che eventuali scelte limitative provocherebbero e, soprattutto, rivedere (in crescita) gli stanziamenti previsti per il 2015.

 

                                                                                                                                                         Salvatore Monteduro

                                                                                                                                             Segretario Generale CST UIL di Como

Como, 10 febbraio 2015

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