I dati sulle ore di cassa integrazione richieste dalle aziende nel I bimestre del 2015 a Como, segnalano una riduzione sostanziale (contrazione del 33,6% rispetto allo stesso periodo del 2014).
La flessione delle ore richieste è generalizzata: il calo si manifesta in tutte e tre le gestioni (- 76,8% per la cassa in deroga, - 34,2% per la gestione ordinaria e - 17,5% in quella straordinaria).
Il dato relativo alla diminuzione della cassa integrazione in generale è in linea con quello riscontrato in Lombardia (-43,4% rispetto allo stesso periodo del 2014) e nell'intero Paese (-41,3% rispetto allo stesso periodo del 2014). L’unico dato che vede una sostanziale differenza con quello Regionale e Nazionale è quello relativo alla cassa integrazione straordinaria, dove a fronte di una diminuzione superiore al 30% registrata a livello Regionale e Nazionale a Como si registra un calo solo del 17,7% e sappiamo che la cassa integrazione straordinaria viene richiesta a seguito di processi di ristrutturazione. Ciò sta a significare che, presumibilmente, tali processi non sono ancora terminati e a dimostrazione di ciò, vi sono le numerose ore di cassa integrazione straordinaria richieste nel mese di febbraio a Como più di 1 milione, con un incremento del 119,9 % rispetto allo stesso mese del 2014.
Non crediamo, quindi, che dietro questi dati si manifesti, in automatico, il segnale positivo di una ripresa solida del sistema produttivo, ma anzi si potrebbe definire una ripresa "liquida", con molte incertezze. E la preoccupazione maggiore è che, se si intenderà riformare il sistema della cassa integrazione secondo le intenzioni del Governo (e cioè riducendone i periodi di durata), non solo si correrà il rischio di una anticipazione dell’ingresso dei lavoratori nelle fila dei disoccupati (con inevitabile ampliamento del bacino), ma anche di non poter garantire sostegno alle imprese che tentano, ancora, di desistere alle difficoltà senza licenziare.
Siamo quindi in presenza di un sistema che se non ben congegnato e concepito, produrrà un forte allarme sociale.
Infine, ancora una volta, i dati sulla cassa integrazione dimostrano l'importanza di questo ammortizzatore sociale, che nel I° bimestre 2015 è stato fonte di sussidio economico per 7.690 lavoratori a Como.
Salvatore Monteduro
Segretario Generale CST UIL di Como
Como, 23 marzo 2015